giovedì 25 agosto 2016

Carmilla di Sheridan Le Fanu


Carmilla è il romanzo più noto dello scrittore irlandese Sheridan Le Fanu. Da appassionata di letteratura inglese, ho amato questo breve romanzo, dal quale si possono ricavare molteplici spunti di riflessione. Basti pensare che Carmilla è stato uno tra i principali testi che ho trattato per la mia tesi di laurea, incentrata sulla figura della donna vampiro nella letteratura inglese.





Pubblicato nel 1872, Carmilla ha come protagonista la prima vera vampira nella letteratura inglese. Se l’elemento vampiresco rappresentava, già di per sé, qualcosa di estremamente evasore per i canoni dell’epoca, ancora più sconvolgente è la rappresentazione di un amore omosessuale. L’omosessualità in epoca vittoriana era considerata un mostro da debellare e per questo motivo calza a pennello la associazione con una creatura mostruosa alla guida di questo rapporto d’amore giudicato malsano. La bellissima Carmilla si innamora di Laura, stravolgendole la vita. La sua esistenza, infatti, subirà una grande svolta dal momento in cui incontra Carmilla. La vampira ha assunto nel corso dei secoli diverse identità che si intrecciano alla vita di Laura, come ad indicare che il loro incontro è determinato dal destino. Laura scopre la sua vera natura, che la porta ad amare una donna infrangendo tutti i limiti imposti dalla società vittoriana. Si tratta di una società che la vuole moglie e madre. Laura non sarà mai nulla di tutto ciò perché Carmilla, con il suo bacio fatale, l’ha resa simile a lei, l’ha legata indissolubilmente a lei. Il loro legame, sebbene fisicamente interrotto, non è reciso.  Laura porterà sempre dentro di sé Carmilla, che le ha donato la consapevolezza di se stessa. Carmilla è la minaccia da debellare, è la donna che comincia a imporsi come essere indipendente e libero e rischia di contagiare anche altre donne. Questo è ciò che accade nel romanzo, Carmilla riesce a liberare Laura, spazzando via secoli di soprusi e di segregazione femminile. La morte di Carmilla non è sufficiente a spergiurare il pericolo in quanto la vampira ha lasciato il testimone a Laura. L’autore ha probabilmente lasciato intendere che la morte di Carmilla non è stata vana, in quanto ha permesso la continuazione di un percorso volto alla completa emancipazione della donna.


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