domenica 21 settembre 2014

E' una vita che ti aspetto di Fabio Volo

Ciao!
Eccomi tornata dopo tanto tempo a parlarvi di un nuovo libro che ho letto!! In realtà, l'ho terminato già da qualche mese, ma riesco a scrivere qualcosa a riguardo solo oggi.  Premetto che non ho letto altri libri scritti da Fabio Volo, ma la lettura di questo non è riuscita a coinvolgermi molto. Il libro in questione, E' una vita che ti aspetto, mi è stato regalato. La tematica è anche piuttosto interessante e si trovano diversi spunti di riflessione. Ciò che non mi ha colpito molto è lo stile dell'autore: le frasi sembrano essere spezzate e risolversi in un batter d'occhi.



Il protagonista è Francesco, un trentenne che si definisce ipocondriaco. In realtà l'unica paura che ha è quella di vivere. La paura di vivere è limitante quanto quella di morire. Una volta resosi conto del suo problema, Francesco cerca di cominciare una nuova vita, cerca di vivere libero dalle ansie e di concentrarsi su se stesso in cerca della felicità.  Il primo passo per liberarsi dalla gabbia che si è costruito intorno è quello di abbandonare le dipendenze. Inizia con spegnere l'ultima sigaretta, comincia questo percorso che lo porterà verso un rapporto più sereno con se stesso, l'unica via che apre le porte al vero amore. 

La paura di vivere spesso si confonde con quella di morire. Forse perché come dice un famoso detto, vivere è un po'  morire. Molte persone sono colpite da questo problema e si sentono come persi in un labirinto, cercano continuamente una via d'uscita senza riuscire a trovarla mai. A volte, vedono un raggio di luce e si illudono che sia la direzione giusta per uscire dal labirinto. Come succede a Francesco, per uscire dal labirinto bisogna contare solo su se stessi. E' un lavoro molto complesso e difficile, pieno di sfide e confronti. Soltanto noi possiamo dare una svolta alla nostra vita, soltanto noi possiamo uscire dal labirinto.

mercoledì 30 luglio 2014

Il giardino degli incontri segreti di Lucinda Riley

Il giardino degli incontri segreti è il secondo romanzo che leggo di Lucinda Riley e anche questo mi è piaciuto moltissimo. Come in Il segreto della bambina della scogliera troviamo un viaggio a ritroso nel passato dei personaggi, svelando segreti tenuti nascosti da moltissimi anni.





Juliet è una donna che deve affrontare la morte di suo marito e dell'amato figlio morti tragicamente in un incidente stradale. Per guardare al futuro sente l'esigenza di volgere uno sguardo al passato e riscoprire i propri affetti. Decide perciò di trascorrere del tempo insieme alla premurosa sorella e al padre. Sua sorella Alice la esorta a tornare a Wharton Park, l'incantevole tenuta dei signori Crawford, il cui giardino era curato dal nonno delle due ragazze. Juliet ricorda con nostalgia i momenti trascorsi insieme ai nonni tra le moltitudini di fiori. Wharton Park sta per essere venduta e durante un'asta, Juliet trova un diario appartenuto forse al suo caro nonno Bill. Decide di parlarne con la nonna, Elsie, la quale comincerà a raccontarle la storia di Harry e Olivia Crawford. Elsie decide di rivelarle un segreto che unisce la sua famiglia a quella dei Crawford, cambiando per sempre le carte in gioco. Il racconto di Elsie porta il lettore agli anni '40 in un viaggio che parte dall'Inghilerra e arriva in Thailandia. Il conflitto mondiale ha stravolto ogni cosa, ha plasmato ogni persona e ha lasciato segni indelebili. Elsie racconta una bellissima storia d'amore, il vero amore. Lo stesso che troverà Juliet dopo mesi di sofferenza.
Il romanzo è ricco di colpi di scena e questo tiene viva l'attenzione del lettore, sempre più curioso di scoprire l'epilogo di questa lunga storia. E' un viaggio tra la meravigliosa tenuta inglese e i paesaggi incontaminati thailandesi. Il lettore diventa testimone di tante storie di vita e tanti luoghi, sembra di vedere con i propri occhi la bellezza della natura e sentire i profumi dei fiori. 

martedì 15 luglio 2014

La signora delle camelie di Alexandre Dumas

Ciao! Eccomi con un nuovo post dedicato ai libri! Si tratta de La signora delle camelie di Alexandre Dumas (figlio) , scritto nel 1848. Ho acquistato anche di questo romanzo la versione Newton Compton Editori a 0,99 euro.  


Il romanzo si apre con il racconto di un narratore esterno che conosceva di vista la bella Marguerite Gautier e che si ritrova, dopo la sua morte, a partecipare ad un'asta per ricoprire tutti i debiti contratti dalla donna. Riesce ad acquistare un manoscritto, che fu regalato alla fanciulla da Armand Duval. Quest'ultimo, accorso soltanto dopo la chiusura dell'asta chiede al narratore di cedergli il manoscritto. I due in seguito a questo scambio diventano amici e Armand racconterà al compagno la storia di Marguerite: la storia di una donna diversa dalle altre, la storia di una vita degna di essere raccontata. 
Marguerite Gautier è una delle più belle e ambite cortigiane di Parigi, abituata a vivere nello sfarzo e circondata da molti amanti interessati ad esibirla come fosse un trofeo. Armand Duval scorge in lei qualcosa di diverso, se ne innamora al primo sguardo: perdutamente. Marguerite inizialmente accetta di essere la sua amante a patto che resti libera di condurre la sua solita vita. Ben presto però Marguerite si rende conto che Armand non è un amante come tutti gli altri, ma è l'unica persona al mondo che abbia amato. Armand non la considera come un oggetto, ma prova compassione per lei e la assiste durante le crisi dovute alla tisi. Non la ama per se stesso, ma per lei.
Nonostante entrambi siano disposti a sacrificare tutto l'uno per l'altra, il loro amore è impossibile. La vita passata di Marguerite non  potrà mai essere cancellata nonostante la sua redenzione. La donna è piena di debiti e rinunciare ai suoi ricchi amanti per vivere serena con Armand sembra impossibile. Inoltre, ogni uomo che si innamora di Marguerite, sembra essere destinato al fallimento. Anche Armand, è disposto a sacrificare tutte le sue rendite pur di vivere felice con Marguerite, pur infangando il nome della sua famiglia. Marguerite  ama veramente Armand e non permetterebbe mai che lui rinunci a tutto per lei.
 I due saranno costretti a separarsi perché Marguerite decide di tornare alla sua vita di sempre. 
Armand scoprirà la verità, ma potrà solo ricoprire la sua tomba di camelie bianche.

Questo romanzo mi è piaciuto molto perché nonostante l'epoca, l'autore non giudica queste donne di mondo, mostrandole come esseri senza sentimenti. Marguerite è una donna che sa amare veramente, che è pronta a sacrificare la sua vita per la felicità degli altri. Oltre che una storia d'amore, l'ho ritenuta la storia di un grande sacrificio. Sul punto di morte, con la sua redenzione, Marguerite assume le sembianze di una santa. Nonostante abbia sempre vissuto nel peccato, muore come un'anima pura. E' questa la ricompensa per il suo sacrificio: morire con la consapevolezza di aver compiuto una buona azione, sacrificando se stessa e il suo amore per Armand.

domenica 13 luglio 2014

La ragazza che hai lasciato di Jojo Moyes

Ciao! Oggi sono qui per parlarvi di un romanzo che ho appena terminato. Si tratta di La ragazza che hai lasciato di Jojo Moyes, di cui già avevo letto un breve romanzo di apertura: Luna di miele a Parigi.


Liv è una ragazza di 30 anni, la quale dopo quattro anni dalla scomparsa del suo adorato marito David non riesce ancora a voltare pagina ed iniziare una nuova vita. Sommersa dai debiti, vive in un prestigioso appartamento che non intende vendere perché realizzato da suo marito. Liv non riesce a staccarsi dal ricordo del suo grande amore strappatole via durante uno dei tanti viaggi insieme. L'appartamento è moderno, essenziale e l'unico oggetto appeso a una parete è un quadro, il regalo di nozze per Liv, acquistato  da David durante la luna di miele. 
Un giorno Liv incontra Paul e crede che possa essere l'uomo che possa aiutarla ad andare avanti, la persona con cui costruire una nuova vita. Paul lavora per un'agenzia che si occupa di restituire ai legittimi proprietari (o ai discendenti) opere d'arte sottratte loro durante le  guerre. Il caso del momento vede la restituzione di un quadro dell'artista francese Lefévre. Il prezioso quadro è La ragazza che hai lasciato, che ritrae una ragazza dai capelli rossi. Liv è particolarmente legata a questo quadro e a costo di perdere tutto, decide di lottare per non abbandonare quella ragazza che le è stata sempre vicino nei momenti più belli e più brutti della sua vita. Paul invece, è combattuto tra svolgere il suo lavoro (che prevede la restituzione del quadro ai Lefévre) o aiutare Liv a scoprire la verità. Se solo riuscissero a trovare delle prove che dimostrano che il quadro non era stato requisito dai tedeschi durante la Prima Guerra Mondiale, allora Liv non dovrà separarsi da Sophie........
Il romanzo alterna le vicende di Liv e quelle di Sophie, la ragazza del ritratto. Sophie, vissuta circa cento anni prima di Liv, ha dovuto affrontare gli orrori della Prima Guerra Mondiale in attesa che suo marito, Édouard Lefévre, ritornasse dal fronte.  
Le storie delle due donne si intrecciano e i loro destini sono legati al quadro, ancora di salvezza per entrambe. Per Sophie, quel dipinto rappresenta l'amore nei confronti di suo marito, la forza di andare avanti, ma soprattutto quel ritratto sarà la sua salvezza. Lo stesso vale per Liv, che legherà il dipinto al ricordo indelebile di David, ma allo stesso tempo la condurrà verso la sua rinascita. 
Questo romanzo mi è piaciuto molto, soprattutto dalla seconda metà in poi, quando gli enigmi che ruotano intorno al quadro iniziano a sciogliersi. Un quadro importante per le protagoniste, Sophie ignara del valore economico che avrebbe assunto nel tempo e Liv, consapevole del suo prezzo stimato, ma determinata a non cederlo per nessuna cifra al mondo. E' stato un piacevole viaggio tra due epoche diverse, la storia del legame tra due donne divise da tempo e spazio sancito da un ritratto. 

giovedì 10 luglio 2014

Lady Susan di Jane Austen

Ciao! Ritorno dopo molto, moltissimo, tempo causa impegni universitari che mi hanno permesso di concedere poco tempo alla lettura. 
Oggi vi parlo di un libro molto breve, che ho potuto leggere durante un pomeriggio al mare. Ho scelto di portare con me Lady Susan di Jane Austen, acquistato per 0,99 euro. E' stata una pausa presa dalla lettura del romanzo del momento, La ragazza che hai lasciato, di Jojo Moyes, di cui parlerò nel prossimo post. 



Veniamo a Lady Susan, romanzo epistolare scritto dalla celebre scrittrice anglosassone nel 1794, dunque si colloca tra i suoi primi lavori composti in età giovanile. Il romanzo è costituito interamente da lettere che i personaggi si scambiano per raccontare le stesse situazioni da punti di vista differenti. Soltanto le ultime pagine, sono raccontate da un narratore esterno che svela il finale. Lady Susan è una donna da poco rimasta vedova, madre di Frederica. Lady Susan ha una pessima reputazione per via della sua condotta affatto pudica. Inoltre, non è interessata all'educazione di sua figlia, né tanto meno mostra di volerle bene. Da come si legge dalle lettere scritte di suo pugno, non considera Frederica abbastanza intelligente e alla sua altezza. Lady Susan è una donna arrivista, egoista a cui piace essere adulata. Dopo la morte del marito decide di passare un periodo a casa di suo cognato, da cui è stimata. Diversa è la considerazione da parte di sua cognata, Madame Vernon, da come si evince dai carteggi. La donna è diffidente nei confronti di Lady Susan e teme che possa arrecare scompiglio nella sua famiglia. Madame Vernon inoltre, prende le difese di Frederica e la pone sotto la sua ala protettiva. Alla fine, dopo varie vicissitudini (che non menziono per non svelarvi tutta la trama) Lady Susan ottiene il suo obiettivo. 
Questo romanzo non mi è piaciuto affatto, sia perchè la trama non è molto ricca di avvenimenti o colpi di scena, ma soprattutto perchè la caratterizzazione dei personaggi è molto povera. Emergono dei personaggi positivi, ma il lettore non può apprezzarli pienamente. Forse questo è dovuto alla forma epistolare, che presuppone una quantità minore di informazioni, perchè i personaggi sono noti da chi scrive le lettere. Il personaggio di Lady Susan non mi è piaciuto, non perché è negativo. In altri romanzi ho apprezzato anche personaggi negativi, se ben caratterizzati. Probabilmente perché non traspaiono i motivi di questa cattiveria che anima Lady Susan. Conoscere qualcosa sul suo passato, forse avrebbe giustificato il suo atteggiamento meschino e egoista. Neanche gli altri personaggi sono ben descritti e mi è risultato impossibile affezionarmi a un personaggio. Avrei potuto provare compassione per la povera Frederica, vittima delle congetture materne. Purtroppo però, neanche lei risulta "viva" come personaggio. 
Da come avrete intuito, non consiglio la lettura di questo romanzo, a meno che non vogliate ampliare la conoscenza dei testi della Austen. 

giovedì 3 aprile 2014

Luna di miele a Parigi di Jojo Moyes



Luna di miele a Parigi è un brevissimo racconto che presenta ai lettori i protagonisti del più ampio romanzo, La ragazza che hai lasciato. In 89 pagine la scrittrice propone due storie parallele, due coppie di sposi che trascorrono il viaggio di nozze a Parigi. Entrambe le storie sono narrate dal punto di vista delle donne, Liv e Sophie. Liv è una ragazza che forse ha compiuto un  passo molto importante: ha deciso di sposare un uomo dopo pochi mesi di conoscenza. Durante il viaggio di nozze, per una serie di circostanze si ritrova a riflettere su se stessa e sulle proprie decisioni. Sophie è invece una giovane donna, che appare inizialmente convinta della sua felicità, ma durante la luna di miele, si confronta con le sue paure e insicurezze. L'amore, anche il più resistente, può vivere dei momenti di incertezza. Ed è proprio il sentimento più grande che può scontrarsi con la paura di poterlo perdere. Le due donne si ritrovano a percorrere la ville lumière, ma in epoche diverse. A unire le loro storie, per certi versi analoghe, l'autrice ha inserito un ritratto. 
Ho apprezzato molto questa breve storia e sicuramente acquisterò il romanzo a cui fa da apertura. Il punto di vista femminile consente di conoscere bene l'interiorità dei personaggi femminili, ma al contempo i mariti vengono descritti attraverso i loro occhi, per cui si conoscono in maniera meno profonda. 
Questo libricino mi ha fatto pensare a quanto le nostre paure, i nostri dubbi, se non risolti immediatamente possano sfociare in situazioni complesse e che potrebbero mettere a rischio anche le relazioni più stabili. E' importante parlarsi chiaro, sia nei rapporti d'amore, come in questo caso, ma in ogni tipo di relazione. Non bisogna trattenere dei pensieri o dei dubbi a lungo, piuttosto parlarne, discutere se è necessario. Prima che sia troppo tardi, prima che i nostri complicatissimi intrecci mentali portino a situazioni inevitabili.

lunedì 20 gennaio 2014

Un regalo da Tiffany di Melissa Hill


Quando ho acquistato questo libro sapevo benissimo il genere di libro che cercavo in quel momento. Una lettura tranquilla, non troppo impegnativa. Devo dire che credevo fosse il classico libro da ombrellone, anche un po’ frivolo. Invece mi ha piacevolmente sorpresa perché non è affatto sterile e banale. Certo, non è assolutamente un romanzo, come dire, impegnato. E’ una storia ideale per le inguaribili romantiche, che sognano l’amore e credono al destino, o se si preferisce alle favole.

Ethan è un uomo che, dopo aver perso la sua amata moglie, decide di formare una famiglia e dare alla piccola Daisy una mamma. La proposta di matrimonio sarebbe dovuta avvenire durante una vacanza a New York, città in cui si trovano anche Rachel e Gary, una strana coppia irlandese. Il caso vuole che i destini di queste coppie di incrocino, grazie al famoso pacchettino verde acqua che fa impazzire le ragazze, ossia la confezione regalo di Tiffany&Co.   La magia che nasce nel preziosissimo negozio della Fifth Avenue, fa sì che il solitario finisca al dito della donna giusta, come in una favola.

E’ una storia molto carina, e il finale non è stato quello che avevo immaginato e questo ha reso il tutto molto più magico! Mi ha fatto riscoprire quel romanticismo che è in me, anche se forse di uomini come Ethan ce ne sono veramente pochi! Il suo romanticismo e la sua tenerezza sono disarmanti, uniti alla sua gentilezza e savoir faire, che dire,  un vero principe azzurro!  


Il segreto della bambina sulla scogliera di Lucinda Riley



Il segreto della bambina sulla scogliera è un libro che ho comprato perché il titolo mi ha immediatamente incuriosita e ovviamente anche la trama. A me piacciono molto le storie che legano le famiglie, personaggi che scoprono il proprio passato. Sono sempre attratta da queste storie che scavano nel passato, perché credo che faccia parte di te, anche se ne sei all’oscuro. Quello che sei è frutto di ciò che ti è stato insegnato, di ciò che hai vissuto, per questo credo che il passato sia determinante nel nostro percorso. Se nostro nonno non avesse sposato la nonna, noi forse non esisteremmo, ciò che è certo è che saremmo altre persone.



Il segreto della bambina sulla scogliera è un romanzo che ho letto tutto d’un fiato, ansiosa di vedere come sarebbe andata a finire la storia.
Grania è una scultrice con una affermata carriera a New York, ma decide di ritrovare se stessa tornando alla casa natale in Irlanda. Passeggiando lungo la scogliera incontra Aurora, una incantevole bambina dai lunghi capelli rossi. Aurora esercita una sorta di magia nei confronti delle persone che incontra, è come se nessuno riuscisse a negarle alcun desiderio. E’ una bambina molto matura per la sua età ed è per questo che risulta sorprendente. Grania si affeziona moltissimo alla bambina, la cui famiglia è misteriosamente in contrasto con la sua. Grazie all’incontro con Aurora, Grania conoscerà il passato della sua famiglia e il segreto che la unisce a quella di Aurora da più di un secolo.  La bambina riuscirà a stravolgere diverse vite e a unire due famiglie ormai in conflitto da anni. Questo libro mi è piaciuto moltissimo e sarebbe bello vedere una trasposizione cinematografica. L’epilogo è molto commuovente e non scontato, ma non ve lo rivelo :- )

mercoledì 15 gennaio 2014

Il seggio vacante di J.K. Rowling

Il seggio vacante è un libro che sicuramente, trovandomi in libreria, non avrei scelto spontaneamente, spinta dalla curiosità. Sono certa che, soffermandomi al trafiletto sulla copertina mi sarei orientata su altro. Invece ho avuto la possibilità di leggere questo romanzo.
E' stato un regalo più che gradito da parte di due miei cari amici, i quali hanno pensato che questo libro potesse coinvolgermi. Avevano ragione. La lettura inizialmente l'ho trovata un po' lenta per via dei numerosi personaggi che animano il romanzo. Dopo un po' è stato più semplice collegare i vari personaggi tra loro e quindi la lettura ha cominciato a scorrere. Se, come me,siete amanti della psicologia delle persone, sicuramente apprezzerete questo romanzo. Potrete entrare indisturbati nelle case di alcune famiglie appartenenti alla stessa comunità e notare come la morte di un benvoluto politico abbia sconvolto molte vite. Alla base della storia c'è questa continua lotta tra i sostenitori del defunto e chi invece, vorrebbe agire diversamente  una volta occupato il famigerato seggio. Ma, dietro le elezioni, gli intrighi politici, si nasconde una accurata descrizione della realtà. La scrittrice si esprime con un linguaggio crudo e spietato e assume il punto di vista di persone altolocate e altezzose,ma  anche di individui disagiati e bisognosi di aiuto. Questo romanzo fa riflettere molto sui rapporti di coppia, ma anche di amicizia.In generale vengono descritti i rapporti sociali che si instaurano in una piccola cittadina, dove tutti si conoscono e ognuno, o quasi, tenta disperatamente di salvare le apparenze. Consiglierei questo libro a chi non si aspetta una storia idilliaca, voli pindarici, né tanto meno finali scontati, a chi non spera di trovare un mondo immaginario in cui tutto è possibile e tutto è positivo. Forse sarebbe un libro perfetto per chi è un po' cinico nella vita, ma anche a chi piace analizzare le persone partendo dal loro vissuto.